Il grande Han Solo in persona, Harrison Ford, ha iniziato la sua carriera facendo qualsiasi tipo di lavoro, anche il roadie per la band del leggendario Jim Morrison

Harrison Ford e l’inaspettato lavoro come cameraman per i Doors
Harrison Ford oggi è una delle più grandi star di Hollywood e nella sua carriera può vantare tantissimi film di successo, nei quali ha interpretato personaggi entrati ormai nell’immaginario collettivo, come Han Solo in Star Wars e Indiana Jones. Prima di diventare un divo del cinema, però, il nostro Han Solo ha fatto anche altri lavori. Per un periodo, ad esempio, ha lavorato come cameraman per i Doors.
In una vecchia intervista l’attore ha raccontato com’è andata: era il 1968 e lavorava come carpentiere ma, quando il suo amico Paul Ferrara dell’Università della California lo ha invitato a lavorare insieme a lui come secondo cameraman per girare un film molto particolare, Ford non ci ha pensato nemmeno per un istante e ha accettato. Si trattava di un film-concerto che avrebbe raccontato la vita on the road della band del momento, i Doors.
L’incontro di Harrison Ford con Jim Morrison
Ford conobbe Ferrara facendo dei piccoli lavoretti a domicilio: da lì nacque l’amicizia grazie alla quale riuscì a lavorare insieme a un’icona della musica come Jim Morrison. Ovviamente, per poter svolgere il lavoro di cameraman, dovette seguire un breve corso al Sixth Annual Renaissance Pleasure Faire di Agoura, in California. Insieme al nostro Han anche due componenti dei Doors seguirono le lezioni, ovvero John Densmore e Robby Krieger.
Terminato il corso, Harrison Ford andò con la band al Folk-Rock Festival nel Nord della California per filmare il concerto e ciò che accadeva fuori dal palco e on the road. “Ho lavorato insieme ai Doors per circa una settimana e mezza”, ha raccontato Ford nell’intervista, “quando abbiamo finito, ero a un passo dal rinchiudermi in un monastero gesuita. Pensavo sarebbe stata una cosa bella e molto cool, ma non riuscivo proprio a stare al passo con quei ragazzi. Per me era davvero troppo. Ero il secondo cameraman e penso che nulla di quella macchina da presa fosse a fuoco. Anzi, per niente”.

L’attore si è sempre definito un dilettante come cameraman ma in realtà gran parte del materiale che lui ha girato è stato poi inserito nel film. Ma il suo futuro non era dietro la macchina da presa, bensì davanti, come attore protagonista di tantissimi film straordinari.