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George Lucas prende casa in Umbria

George Lucas, padre di Guerre stellari, genio della fantasia multimilionario, ha acquistato un ex convento dei Cappuccini a Passignano sul Trasimeno. Lo scrive il sito Umbriatouring.it. Si fa presto a dire convento; la grande costruzione in pietra, circondata da querce e cipressi, con annessa una piccola chiesa e il campanile del Trecento, ha una superficie di 800 metri quadrati su tre livelli. Oltre all’appartamento del regista, ci sono svariate stanze per gli ospiti, la biblioteca, la sala biliardo e, naturalmente, una sala cinematografica per venti spettatori (viste le frequentazioni, una platea di star). Lucas, che ha fatto costruire anche una piccola spa, ha seguito i lavori di ristrutturazione; nell’ultimo anno sarebbe andato almeno tre volte a Passignano. In questi giorni il regista-produttore ospita mezza Hollywood: Steven Spielberg, Robert De Niro, Francis Ford Coppola e Ron Howard, ognuno ha gli amici che si merita.

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I quattro divi si sono comportati da turisti — molto speciali, protetti dalle guardie del corpo — visitando chiese e musei, curiosando nei negozi, comprando prodotti tipici e vino. Si sono riuniti per una vacanza relax e per applaudire Liza Minnelli, che domani si esibirà a Umbria Jazz a Perugia. La campagna e i paesi dell’Umbria, discreti e accoglienti, sono molto frequentati: Colin Firth, premio Oscar per Il discorso del re, riceve gli amici con la moglie Livia Giuggioli nella villa di Città della Pieve, e anche Terry Gilliam, geniale regista di Brazil, ha casa in zona. Per incontrare l’eroe romantico Ralph Fiennes, invece, bisogna spostarsi tra Città di Castello e Umbertide.

Lucas ha scoperto che l’ex convento era in vendita per caso, sfogliando una rivista: lo ha acquistato nel 2009, costo sei milioni di euro. Per entrarne in possesso ha affrontato una battaglia legale: la società venditrice è stata coinvolta in un’inchiesta antimafia. Il Convento fu costruito nel 1566 per volere degli abitanti di Passignano e del ministro generale dei Cappuccini. Allontanati dopo la soppressione francese, i frati vi ritornarono nel 1815. Fu di nuovo chiuso nel 1866, dopo la formazione del Regno d’Italia. E poi riscattato e donato ai frati minori dal priore di Preggio nel 1886; nel 1888 venne istituita la nuova comunità con dodici frati. Abbandonato dai religiosi nel 1966, è un edificio privato dal 1969.

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