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The Bad Batch 3 – Recensione del nono episodio “La messaggera”

The Bad Batch ha colpito anche questa settimana con il nono episodio della serie. Di seguito trovate le nostre recensioni sull’episodio.


The Bad Batch 3, la nostra recensione del nono episodio

Prima di lasciarvi alle recensioni, vi ricordiamo che possono contenere spoiler! Inoltre, se come noi state amando questa serie, vi lasciamo anche il link per la guida all’episodio.

Guida al nono episodio

Ventress e Omega da The Bad Batch

Rebecca Micol Sergi

The Harbinger, tra le puntate di The Bad Batch 3, era sicuramente tra le più attese, soprattutto per i fan di vecchia data di The Clone Wars, con la consapevolezza che sia solo un punto di inizio e non una puntata fine a se stessa.

Tuttavia risulta una puntata spartiacque per il pubblico.

L’azione è ben coreografata e coinvolgente, il ritorno agli splendori e all’unione iniziali della Batch è sempre più tangibile, e il ritorno di Ventress è ovviamente una sorpresa gradita.

Nonostante questo, il contenuto risulta un po’ troppo semplice e prevedibile e non ci sono grandi colpi di scena che portano tangibilmente avanti la trama orizzontale.

The Harbinger è un episodio solido, ma non eccezionale. Giunti a metà stagione, i quesiti sono ancora diversi e non è ancora chiaro l’epilogo dei Cloni e della Bad Batch. L’impazienza è tanta, speriamo il contenuto delle prossime puntate lo sia altrettanto!

Cristiano Fusetti

“L’Impero è più pericoloso di quanto possiamo immaginare; Io sono molte cose, ma non sono vostra nemica” e ancora ” Smetti di sorridere…è inquietante”.

Due battute che aiutano a caratterizzare molto bene l’atteso e annunciato ritorno di uno dei personaggi più noti di Clone Wars ovvero Asajj Ventress! Scopriamo infatti essere lei la misteriosa figura con cui abbiamo lasciato confabulare Fennec Shand nell’episodio numero 8. Ventress è la “messaggera” annunciata dal titolo, viene a portare il proprio contributo a chiarire cos’è il fattore M, causa della caccia a cui è sottoposta la giovane Omega da parte dell’impero; viene anche ad avvisare la Bad Batch che non sono al sicuro, che troppo facile è seguire le loro tracce, la stessa Asajj non ha faticato a trovarli.


Come dice lei stessa Ventress è molte cose: una Nightsister di Dathomir, padawan Jedi, apprendista segreta del conte Dooku, assassina, generale separatista e infine una cacciatrice di taglie. Una personalità complessa segno di una vita fatta di difficoltà e tradimenti, una vita da pedina e ancora una volta è Ventress a definirsi così, indicando ad Hunter e compagni che cosa li accomuna a lei, essere stati usati per gli scopi di poteri troppo più grandi.


In questa puntata la vediamo ricomparire a mio avviso di nuovo cambiata, la potrei definire un personaggio caotico neutrale, che sicuramente persegue i suoi scopi, ma al tempo stesso non è ostile ai nostri protagonisti, a suo modo li aiuta e li mette in guardia. Asajj Ventress testa inoltre le capacità di Omega, sonda la forza del fattore M nel suo sangue e lo fa alla maniera di un force user, lei che non sembra più seguire ne Luce ne oscurità, ma sembra muoversi in equilibrio tra entrambe: force grip per tenere a bada Wrecker, ma anche l’ uso della forza per placare il grande mostro marino evocato durante una delle prove di Omega (c’è un richiamo alla scena di Ahsoka con le balene spaziali).


Alla fine Ventress rivela ad Omega di non avere trovato in lei una concentrazione di midichlorian elevata tale da essere utile all’impero, ma lascia intendere successivamente nel suo dialogo finale con Hunter che la realtà è differente, Omega sarà sempre nel mirino imperiale ed ora che alzino ulteriormente la guardia per proteggerla. Se ne va infine rispondendo a Crosshair, che la interroga sul fatto che l’impero potrebbe dare la caccia anche a lei: “Possono venire, ma ho ancora qualche vita rimasta”.


Per concludere gran puntata, con ottimo ritmo e narrazione soprattutto di livello è la caratterizzazione di Asajj Ventress, che rincontreremo perché la guerriera di Dathomir non ha ancora esaurito la sua storia.

The Bad Batch  Asajj Ventress torna nel nono episodio della terza stagione

Fabio Pupin

The Bad Batch – Recensione 3×08

Bad Territory, l’8 episodio della stagione finale di The Bad Batch, prosegue sulla scia degli episodi precedenti, con il nostro team deciso a scoprire perché Omega sia così importante per l’Impero e cosa si nasconda dietro il misterioso M-count. Per ottenere le informazioni di cui hanno bisogno serve immergersi nei bassifondi e chiedere l’aiuto di una vecchia conoscenza: Fennec Shand. Serve anche tenere al sicuro Omega ma Hunter sa che non basterà semplicemente lasciarla a casa. Omega ha quindi il compito di badare a Crosshair e aiutarlo a risolvere i tremori alla mano che, evidentemente, sono il sintomo di un trauma più profondo.

Di conseguenza il gruppo si divide. Da una parte Hunter e Wrecker che, agganciata Fennec, si ritrovano coinvolti in una caccia all’alieno, grazie al classico solito espediente del do ut des: informazioni in cambio di manodopera. E quindi avventura, inseguimenti, mostroni coccodrilloni e un po’ di lore per la gioia degli appassionati dei videogiochi Jedi: Fallen Order e Jedi: Survivor (se non avete colto i riferimenti, ecco qui l’analisi dell’episodio).

Dall’altra Omega e Crosshair, rimasti su Pabu. La dinamica tra i due è e continua ad essere meravigliosa e commovente, con la giovane clone (clonessa? Boh) che non si dà per vinta di fronte alla PTSD del fratellone. La scena in cui i due meditano con vista mare, e la delicatezza della manina di Omega che si posa su quella di Crosshair triggerano immediatamente l’effetto binary sunset. È uno di quei momenti che da soli valgono il viaggio.

Nel frattempo Hunter e Wrecker, catturata la taglia di Fennec Shand, si congedano dalla cacciatrice di taglie con la promessa di ricevere le informazioni richieste. Una volta sola, Fennec contatta la sua misteriosa fonte, offrendole però la posizione dei cloni. È probabile quindi che i nostri a breve riceveranno non informazioni ma visite.

The Bad Batch – Recensione 3×09

La messaggera, il nono episodio di The Bad Batch, terza e ultima stagione, introduce Ventress senza perdere neanche un secondo. Senza grandi spiegoni sul suo ritorno, senza dirci come, senza spiegarci dove sia stata, senza spiegarci chi sia ora. Ci ritroviamo quindi a leggere tra le righe della sua comparsata e ovviamente è bello sognare. I segnali che non sia più votata al Lato Oscuro sono del tutto ovvi, ma di sicuro è meglio non darle troppo fastidio. Non è così lampante se il suo interesse nei confronti di Omega sia sincero o se sia in realtà il pretesto per mettere i bastoni tra le ruote dell’Impero. Difficile distinguere, forse anche per lei.

Per Omega e i suoi fratelli Ventress rappresenta l’opportunità di scoprire finalmente cosa sia l’M-count. Ventress non si tira certo indietro, è la prima a voler sapere quale sia il legame tra i cloni e la Forza. Acconsente a testare la giovane clone, anche se il risultato è deludente. In Hunter e negli altri però comincia a farsi strada l’idea che Omega sia destinata a ben altro, lontano dalla Bad Batch. Per ora è tutto rimandato, si vedrà con i prossimi episodi.

Di strada Ventress ne ha fatta, lo intuiamo, e il mistero che la avvolge la rende interessantissima. Davvero difficile non ritrovare in Ventress lo stesso spessore di Ahsoka e non provare per lei la stessa curiosità. Un ritorno assolutamente gradito, immagino un po’ sottotono per chi l’avrebbe voluta rivedere con un’entrata in scena più importante, magari in live-action, ma che ci fa sperare in qualcosa di più di un semplice cameo.


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