Il terzo episodio della serie The Bad Batch, intitolato ‘Sostituzioni‘, è arrivato su Disney+. Ecco la nostra analisi e recensione.
The Bad Batch – ecco l’analisi e la recensione del terzo episodio
L’episodio, della durata di 28 minuti, in italiano porta il titolo ‘Sostituzioni‘ che porta con sè un duplice significato e molti livelli di lettura. Infatti, le sostituzioni del titolo si riferiscono sia alle riparazioni fisiche della Havoc Marauder, ma anche al processo avviato dall’Impero per rimpiazzare i Cloni con truppe formate da soldati addestrati, senza doversi vincolare economicamente ai Kaminoani.
In questa puntata assistiamo a due storyline che viaggiano in parallelo: da una parte la Bad Batch alle prese con una nave da riparare in un ambiente ostile, e dall’altra un “nuovo” Crosshair sfruttato dall’Impero per missioni particolarmente pericolose e che prevedono sangue freddo e un elevato tasso di precisione. Tra le due, la seconda storyline ha sicuramente un ritmo più incalzante e un approfondimento psicologico del suo protagonista più efficace, mentre l’avventura degli altri protagonisti risulta meno efficace rispetto ai primi due episodi, nonostante ci sia un fondamentale passo avanti nel rapporto tra Omega e il resto della Bad Batch.
Inoltre, grazie agli eventi su Kamino, vengono analizzate ulteriormente le dinamiche che portano l’Impero a stabilirsi nella galassia e vengono ripresi elementi che erano stati solamente accennati in film o serie precedenti.
Viste le premesse imbastite da questa puntata, è probabile che nei prossimi episodi assisteremo ad una reunion tra Crosshair e la sua vecchia squadra, anche se l’esito è tuttora misterioso. Di seguito vi proponiamo la nostra analisi dell’episodio, diretto da Nathaniel Villanueva e scritto da Matt Michnovetz.
Atterraggio d’emergenza e l’incontro col “drago”
Mentre la Bad Batch viaggia nell’iperspazio, alcuni sistemi della Havoc Marauder cominciano a dare segnali preoccupanti. Tech, impegnato nel realizzare uno scanner che analizzi i loro chip inibitori, spiega agli altri che la nave è stata colpita in alcuni punti critici durante la loro fuga da Saleucami nel secondo episodio (trovate qui la nostra analisi). La squadra è costretta ad effettuare un atterraggio d’emergenza su una luna sconosciuta appena usciti dall’iperspazio.
Dopo essere atterrati sulla luna, Echo e Tech si rendono conto che uno dei condensatori di potenza della nave è danneggiato irreparabilmente, e dovranno sostituirlo se vogliono ripartire. Per fortuna sulla Havoc Marauder è presente un pezzo di ricambio, e Omega, nel tentativo di aiutare a trovarlo, afferra quella che conteneva le armi di Crosshair. I membri della Bad Batch si rendono conto quanto gli manchi il loro vecchio amico, e Tech cerca di smorzare gli animi e ridare speranza ipotizzando che lo strano comportamento dell’ormai ex-cecchino della Bad Batch sia dovuto al chip inibitore.
Mentre Echo e Tech cercano di riparare la nave, i due notano la presenza di una strana creatura che riesce ad eludere i due membri della Bad Batch e a rubare il condensatore, indispensabile al gruppo per poter ripartire. Tech identifica la creatura come un Drago Luna di Ordo, che si nutre di pura energia, spiegando come mai li abbia privati del condensatore di potenza. A questo punto Hunter parte alla ricerca del drago e, anche se il leader della Bad Batch è riluttante all’idea per via dell’elevato rischio, viene accompagnato da Omega, la quale vuole mettersi alla prova e dimostrare agli altri che è in grado di far parte della squadra.
Per poter sopravvivere all’atmosfera molto rarefatta della luna, Hunter ed Omega sono costretti ad indossare delle maschere d’ossigeno. In particolare, quella indossata da Omega ricorda molto quella utilizzata da Han Solo, Leia e Chewbacca in Episodio V – L’Impero Colpisce Ancora quando si trovano su un particolare “asteroide”.
Hunter rintraccia il drago grazie alle sue particolari abilità e insieme ad Omega trova il condensatore di potenza. Il leader della Bad Batch prova a sottrarlo dalle grinfie del drago ma viene attaccato e tramortito da quest’ultimo. Omega riesce a salvare Hunter che aveva perso la maschera d’ossigeno, ma non riesce a contattare gli altri della Bad Batch poiché le comunicazioni sono interrotte da una tempesta di sabbia. Quindi raccoglie tutto il suo coraggio per intrufolarsi nella tana del drago e recuperare il condensatore da sola.
Omega riesce a ritrovare il condensatore ma viene bloccata dal drago che si accorge della sua presenza. Molto furbamente, la ragazzina sfrutta la pila elettrica per distrarre la creatura, attratta dalla sua energia, per fuggire e riportare il condensatore ad Hunter, orgoglioso di quanto appena fatto dalla ragazzina.
La Bad Batch può quindi riparare la nave e ripartire verso nuove avventure, non prima però di aver trasformato una parte della Havoc Marauder in una stanza per Omega, la quale è diventata a tutti gli effetti un membro ufficiale della Bad Batch.
Crosshair e le Forze Speciali dell’Impero
Intanto, su Kamino, Crosshair viene sottoposto ad ulteriori analisi, con il droide AZI-3 che lo informa che i suoi livelli vitali sono ottimi. Nala Se e Tarkin notano l’eccezionale risposta dell’ex-cecchino della Bad Batch, ora chiamato con il suo identificativo militare CT-9904, allo speciale trattamento. A quel punto interviene il Vice Ammiraglio Rampart, che nella scorsa puntata abbiamo visto sotto forma di ologramma su Saleucami, il quale riceve i complimenti di Tarkin per l’eccezionale lavoro svolto con l’iniziativa dei codici a catena.
Rampart è stato messo a capo anche del Progetto Artiglio Guerriero (in originale War-Mantle), finalizzato alla selezione di soldati altamente addestrati e completamente fedeli all’Impero in modo da portare a termine missioni particolarmente sensibili e pericolose. Questo progetto segreto istituito dall’Impero veniva citato in Rogue One – A Star Wars Story, quando Jyn Erso si reca su Scarif per rubare le informazioni riguardo ai piani della Morte Nera.
Il Vice Ammiraglio avvisa Tarkin che le prime truppe sono pronte e i due discutono delle potenzialità del progetto, con la kaminoana Nala Se nuovamente preoccupata del fatto che i Cloni potrebbero essere dismessi completamente. L’idea di Rampart in realtà è di avere truppe di soldati addestrati da cloni potenziati quali Crosshair. Il Vice Ammiraglio presenta quindi a Tarkin la prima Elite Squad, composta da 4 soldati speciali, che agiranno sotto la guida e il comando di CT-9904.
C’è da notare come gli ufficiali imperiali chiamino sia i cloni che i soldati con i loro identificativi militari, palesando il loro completo disinteresse per queste persone che vengono viste come semplici numeri e come mezzi utili all’Impero per portare a compimento i propri piani di espansione e controllo della società. A molti, gli Elite Squad Troopers di questo gruppo hanno ricordato i soldati speciali della Inferno Squad capitanata da Iden Versio. In questo momento il collegamento non è stato palesato nè confermato, ma questa squadra che vediamo nell’episodio potrebbe essere un primo esperimento che porteranno poi all’inserimento delle Forze Speciali imperiali.
Dopo che i 4 componenti dell’Elite Squad vengono sottoposti ad analisi mediche, il Primo Ministro di Kamino, Lama Su, fa notare nuovamente come le prestazioni dei cloni siano nettamente più elevate rispetto a quelle di qualsiasi soldato semplice per quanto addestrato bene, sia in termini di abilità e precisione sia in termini di fedeltà alla causa e ai propri superiori. Di conseguenza, Tarkin decide di inviare i 4, capitanati da Crosshair, su Onderon per stanare le cellule ribelli comandate da Saw Gerrera, dopo il fallimento della Bad Batch nel primo episodio.
A livello visivo questa Elite Squad lascia sicuramente il segno grazie alle loro armature totalmente nere e con visori verdi che probabilmente servono per la visione notturna o in missioni al buio.
L’Elite Squad arriva su Onderon, con il soldato denominato ES-01 (non ci vengono rivelati i nomi dei componenti) molto diffidente nei riguardi di Crosshair per la sua natura di clone, e rintraccia uno dei gruppi di ribelli. Dopo aver eliminato i soldati, Crosshair non ci pensa due volte a sparare anche ai civili restii a rivelare dove si trovino Saw Gerrera e la sua base. ES-01 è contrario a questo modo di fare e cerca di fermare Crosshair dall’uccidere i civili, dicendo che non sono stati scelti come squadra di esecuzione. In tutta risposta, CT-9904 spara ad ES-01 uccidendolo definitivamente e facendo capire agli altri chi è il vero leader del gruppo, pronto a tutto per eseguire ogni ordine affidatogli.
L’Elite Squad torna su Kamino dopo aver completato la missione, e Tarkin rivela a Rampart, il quale viene promosso ad Ammiraglio, che i Cloni verranno prodotti finché ne serviranno ancora ma che nel momento giusto verranno sostituiti definitivamente dalle truppe di soldati addestrati. Nala Se e Lama Su discutono sulle prossime mosse da attuare: il patrimonio genetico di Jango Fett si sta degradando, e devono trovare un modo per rimanere indispensabili all’Impero e per non venire messi da parte definitivamente. I due Kaminoani pensano quindi di creare un nuovo clone super potenziato, e l’unica persona da cui possono estrarre il patrimonio genetico per portare avanti i loro esperimenti è proprio Crosshair.
Intanto, l’Elite Squad si ritira nelle proprie stanze di caserma (quelle che una volta ospitavano la Bad Batch), e vediamo un Crosshair pensieroso e che osserva con nostalgia i segni realizzati sul muro da Wrecker, probabilmente ripensando ai suoi compagni e rimuginando sulle sue scelte.
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Fonte immagini: StarWars.com