Costruire una nave spaziale LEGO è sempre un’esperienza affascinante ma, quando si tratta di un veicolo tratto dall’universo di Star Wars, l’emozione raddoppia. Il set LEGO Star Wars 75374 – The Onyx Cinder ci porta direttamente nell’atmosfera avventurosa di Skeleton Crew, la serie Disney+ che espande la galassia lontana lontana con un nuovo, decisamente interessante, punto di vista.
La scatola dice già molto
Prima di immergerci nell’unboxing e nell’assemblaggio, può essere interessante confrontare la confezione con quelle di due set iconici degli ultimi anni, appartenenti alla stessa fascia di grandezza. Ecco quindi il box della Onyx Cinder accanto a quelli del Millennium Falcon (Set 75257) e della Razor Crest di The Mandalorian (Set 75292).
Come si può notare, la scatola della Onyx Cinder tiene testa senza problemi a queste due referenze ben note. Le sue dimensioni lasciano subito intendere che non si tratta di un semplice set mid-size, ma di qualcosa di più strutturato e rilevante.



È il momento di aprire!
Il box abbandona la classica apertura laterale che ha caratterizzato i set LEGO di questa fascia negli ultimi anni, adottando invece un sistema “a coperchio” (come già visto, ad esempio, nel set de Lo Squalo). Un dettaglio a cui i collezionisti e gli appassionati della conservazione dovranno prestare attenzione: le linguette adesive che sigillano la confezione rischiano di scollarsi durante l’apertura, compromettendone irrimediabilmente l’integrità.
Per chi invece è abituato a disfarsi subito delle scatole… beh, problema inesistente.
Curiosamente, nonostante il packaging sia allineato agli standard più recenti, le buste che contengono i mattoncini sono ancora di plastica. Una scelta particolare, considerando che LEGO ha già iniziato da diversi mesi la transizione verso bustine in carta riciclata.
All’interno della scatola troviamo un elegante manuale di istruzioni, consueto per i set di questa fascia. Il manuale è ben protetto all’interno di una busta di cartoncino, insieme agli eventuali adesivi. Apprezzo sempre quando il libretto è unico e non suddiviso in più parti, soprattutto quando i formati risultano incoerenti tra loro.
Anche questo set include un piccolo foglio di sticker, da sempre croce e delizia degli appassionati, che spesso preferirebbero mattoncini stampati direttamente dalla casa madre. Tuttavia, nel caso della Onyx Cinder, devo ammettere che LEGO ha mantenuto un ottimo equilibrio: gli adesivi sono pochi, ben pensati e di dimensioni ridotte, contribuendo in modo funzionale al design del modello.
In totale, i sacchetti sono tredici, ma ognuno di essi ne contiene a sua volta un altro, dedicato ai pezzi più piccoli.
Piccola chicca: un minuscolo Wim cammina lungo le pagine del manuale, simulando una progress bar per indicare visivamente a che punto si è arrivati durante la costruzione. Un dettaglio semplice ma molto carino!

Lo Spauracchio Technics…
Quando un set è di grandi dimensioni, è inevitabile che necessiti di una struttura portante solida e ben progettata. Altrimenti, il rischio è che, appena lo prendi in mano, comincino a staccarsi pezzi da ogni angolo o che vada in frantumi alla prima sessione di gioco. Se poi il set è destinato a un pubblico giovane, il rischio cresce ulteriormente.
D’altra parte, l’uso predominante di pezzi Technic in un set può diventare un incubo per i puristi LEGO (come me), e un altro pericolo è quello di riempire il modello di travi, perni e rinforzi, lasciando pochissimo spazio all’esperienza di gioco. Il timore è che la bellezza e la giocabilità vengano sacrificati in favore della solidità.
Riuscirà questa Onyx Cinder a mantenere l’equilibrio giusto tra robustezza e divertimento? I’ve a bad feeling about this (cit.)

La costruzione prosegue e devo ammettere che si sta rivelando molto divertente. I pezzi Technics, alla fine, non sono così predominanti come temevo inizialmente. Tuttavia, man mano che avanziamo con il montaggio, diventa sempre più chiaro che lo spazio dedicato al gioco all’interno dell’astronave sarà davvero limitato.
Prendete ad esempio le prossime foto, dove si nota chiaramente come la struttura portante occupi un bel po’ di spazio. Procedendo con la costruzione, si capisce che non ci sarà una vera e propria “cabina di comando” per la nostra Skeleton Crew, ma piuttosto una piccola sezione sul lato sinistro della nave, in cui potrà trovare posto una sola minifigure alla volta.


Il gran finale! Dettagli e minifigure
Dopo aver completato la struttura portante e i meccanismi che daranno vita a una delle sorprese più apprezzate di questo set (di cui vi parlerò tra poco), i sacchetti successivi sono una vera delizia. Finalmente iniziano a prendere forma i numerosi dettagli esterni della nave, e le minifigure strepitose incluse nel set fanno la loro comparsa. Vale la pena ricordare che queste minifigure sono esclusive di questa confezione, visto che ad oggi è l’unico set in commercio dedicato alla serie Skeleton Crew.
Parlando di minifigure, c’è però un’assenza che salta subito all’occhio: quella di un personaggio fondamentale nella trama di Skeleton Crew, il droide pirata SM-33, decrepito e leale al capitano Tak Rennod della Onyx Cinder, personaggio memorabile, capace di rubare la scena ogni volta che appare.
La sua mancanza nel set si fa sentire, soprattutto considerando che una minifigure di SM-33 sarebbe stata non solo fantastica, ma anche un’aggiunta perfetta per arricchire il set. Dato il ruolo cruciale del droide nella serie, la sua inclusione avrebbe portato sicuramente un valore autentico e collezionistico in più, permettendo ai fan e ai bambini di ricreare in modo ancora più fedele le dinamiche viste sullo schermo.

Ed ecco la LEGO Onyx Cinder in tutto il suo splendore! La foto non rende l’idea delle sue dimensioni che arrivano a quasi 40cm di lunghezza.

Le minifigure di Fern e Jod Na Nawood, la somiglianza di quest’ultimo con l’attore Jude Law è impressionante, da notare inoltre la scelta di associarlo a due pistole che arrivano direttamente dai set più pirateschi.
Da questa prospettiva si notano le imponenti turbine ad assetto variabile della Onyx Cinder nella sua versione “corazzata”, sei in tutto.

So che non vedevate l’ora di vedere la minifigure di Neel, l’adorabile “elefantino” (che in realtà scopriamo essere un Myykian, una nuova specie introdotta appositamente per la serie Skeleton Crew). Neel è indubbiamente uno dei personaggi ai quali ci siamo affezionati di più durante la visione della serie. Eccolo qui insieme al suo migliore amico Wim.
Tutti i piccoli protagonisti della ciurma improvvisata sono dotati di torcia, ciascuna con un colore diverso. Sul retro della nave si intravede uno degli spazi di gioco principali: una sorta di “sala comune” situata nella “pancia” dell’astronave, alla quale si accede tramite sportelloni apribili da entrambi i lati.
Curiosità: i più attenti avranno notato l’uso delle “botti” nei piloni che sorreggono i piedi dell’astronave. Mi ha fatto sorridere l’idea dei designer, che sicuramente hanno voluto aggiungere questo ulteriore tocco piratesco al set. Un dettaglio molto simpatico.

Fern e KB, la preferita sia mia che di mio figlio, sia come personaggio della serie che come minifigure, ci offrono una visuale del retro della Onyx Cinder. In questa prospettiva possiamo ammirare i propulsori posteriori e il vano cargo, dedicato al carico e scarico delle merci.
Nel set sono già incluse alcune casse con piccole sorprese al loro interno (ma, purtroppo, niente crediti della Repubblica).
Ed ecco la sorpresa più apprezzata: tutti quei pesanti ingranaggi e pezzi Technic che sembrano sacrificare tanto spazio, si rivelano invece fondamentali per la solidità della nave, che risulta davvero “massiccia”. Ma la vera magia arriva con il movimento dei propulsori, che permettono alla Onyx Cinder di passare dal decollo verticale al volo orizzontale. Un meccanismo decisamente fedele all’originale, ma soprattutto un elemento di gioco davvero entusiasmante! Mio figlio è letteralmente impazzito per questa funzione.
Conclusioni finali
Il LEGO Star Wars 75374 – The Onyx Cinder, in vendita nello Store Ufficiale LEGO a 139,99 Euro, è un ottimo set per i fan della serie e per gli appassionati di Star Wars in generale. Il design è ben curato, le minifigure sono esclusive e l’esperienza di costruzione è molto piacevole. Il risultato finale è esteticamente sorprendente, con dimensioni notevoli che la fanno figurare senza problemi accanto a set iconici come i playset del Millennium Falcon e della Razor Crest.
Tuttavia, ci sono alcune mancanze che non si possono ignorare, come l’assenza della minifigure del droide SM-33, e quella che, a mio avviso, sarebbe stata una vera e propria ciliegina sulla torta: una funzione di trasformazione che avrebbe rivelato l’aspetto pù interessante di questa nave svelato nel sesto episodio della serie, ovvero il suo segreto: ciò che vediamo fino a quel momento è in realtà un guscio esterno progettato dal pirata Tak Rennod, che racchiude al suo interno una versione originale, più piccola e scintillante della Onyx Cinder.
Questo potrebbe lasciare insoddisfatti coloro che si aspettavano un modello più fedele agli eventi dello show.
Se siete fan di Skeleton Crew e volete aggiungere la Onyx Cinder alla vostra collezione, questo set è una scelta sicuramente interessante. Se invece speravate in una versione modulare che rispecchiasse meglio la natura “a sorpresa” della nave, potreste avere la sensazione che LEGO abbia perso un’opportunità d’oro.
Finisce davvero qui?
Beh, la risposta dipende da qual è il soggetto. Se ci riferiamo alla serie Skeleton Crew su Disney+, ancora non ci sono notizie o indiscrezioni ufficiali riguardo un possibile rinnovo per una seconda stagione.
Se invece parliamo di nuovi set LEGO ispirati alla serie, è emerso qualche rumor (più che altro speculazioni), e potrebbe esserci la possibilità di vedere nuovi prodotti sugli scaffali questa estate (magari è la volta buona per SM-33?).
Ma se la domanda riguarda la Onyx Cinder e la sua versione “originale”, così come la vediamo nell’episodio 6, prima che il capitano Tak Rennod la trasformasse in una “corazzata”, dubito che LEGO lancerà mai una versione aggiornata o un UCS per questa astronave. A questo punto, non ci resta che mettere in moto la fantasia e provare a costruire la nostra versione “fai da te”.
D’altronde, ci siamo mai tirati indietro? Come quella volta che abbiamo trasformato la Razor Crest nella Slave I e poi nella Marauder della Bad Batch, o quando abbiamo creato da soli il Dark Millennium Falcon… chi lo sa, magari ci ritroviamo presto qui su Empira con una nuova MOC dedicata alla Onyx… chissà… ; )
E poi, amici, c’è un’altra fantastica sorpresa per tutti gli amanti delle astronavi della nostra galassia preferita: il 23 aprile partirà la seconda stagione della nostra rubrica Live Hyper-Drive, a cura di EREVETo7, dedicata agli approfondimenti sui velivoli più iconici della Saga di Star Wars. Un milione di curiosità e dettagli vi aspettano! Non mancate questo appuntamento imperdibile, che includerà anche un episodio interamente dedicato alla feccia pirata con la Onyx Cinder come protagonista!

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